Industria 5.0: perché per evolvere abbiamo bisogno di tecnologia e umanità

Industria 5.0 è il prossimo passo verso il futuro delle aziende.

Abbiamo finora attraversato quattro importanti rivoluzioni all’interno delle nostre aziende.

Stiamo ancora seminando con buoni auspici del vento del cambiamento targato “Incentivi 4.0”,

ma nell’epoca della rapidità e dell’aggiornamento come unica certezza, siamo già pronti,

dobbiamo già essere pronti ad aprire le porte ad una nuova rivoluzione, ancora più significativa:

l’era della Collaborative Industry.

Quando si accenna alla collaborazione tra macchine ed esseri umani, la maggior parte degli scenari che si delineano nel nostro immaginario,

ci riportano alla fantascienza raccontata nei fumetti e nei film di qualche anno fa.

A volte in chiave positiva, ma spesso e soprattutto in chiave negativa.

Noi vogliamo parlarne facendo chiarezza in modo concreto, come il nostro obiettivo ci impone.

 

In che modo possiamo applicare la collaborazione tra macchine ed esseri umani in azienda traendo benefici reali?

Intanto liberandoci dai preconcetti che suggeriscono i luoghi comuni.

“Se lo farà un computer le persone perderanno il lavoro”

“Se un computer “ragiona” perderemo il controllo?”

Oppure “Non ho bisogno di un computer, sono in grado di analizzare da solo come va la mia azienda”

Sono solo alcune delle esternazioni dubbiose che si sentono quando si accenna alla collaborazione tra macchine ed esseri umani.

Ma è realmente così? Andiamo ad analizzare queste obiezioni portando degli esempi concreti.

 

1 – “Se lo farà un computer le persone perderanno il lavoro”

Ad oggi le aziende che utilizzano Etwin hanno delegato al software questi compiti:

  • Invio mail in automatico al termine della produzione per avvisare il reparto logistica dello stato terminato e conseguente suggerimento all’imballaggio (prima una persona andava fisicamente in magazzino ad avvisare che il materiale era pronto, con il rischio che venisse dimenticato nel passaparola, oppure gestito in maniera disordinata se l’interlocutore non era presente, con post it e messaggi cartacei)

 

  • Stampa automatica di codici identificativi per la rintracciabilità del materiale da apporre sul prodotto (prima veniva fatto a mano, con poca chiarezza. A causa del cambio di calligrafia non vi era standardizzazione, spesso il materiale non veniva accompagnato da questi codici e il cliente lamentava l’impossibilità di reperire le origini del prodotto)

 

Le persone che hanno usufruito di queste novità si sono ritrovate con meno operatività inutile, delegata giustamente al digitale. Hanno perso il lavoro?

No, al contrario hanno ritrovato entusiasmo per avere maggior tempo da dedicare al lavoro di valore.

 

 

 

2 – Se un computer ragiona, noi perderemo il controllo?

 

Se “un computer ragiona”, mi suggerisce rapidamente dei dati che posso sfruttare in modo concreto per prendere decisioni adeguate e obbiettive.

Se “un computer ragiona” posso ad esempio sfruttare i dati inseriti e pianificare il reparto produttivo incrociando disponibilità delle macchine, presenze di collaboratori, materiale disponibile, tempi di consegna.

Un computer può definire grazie a dei calcoli matematici la perfetta combinazione di questi dati, suggerendo una pianificazione al responsabile di reparto.

Abbiamo perso il controllo? Assolutamente no.

Al contrario l’abbiamo rafforzato, potendo fare delle scelte mirate determinate dagli obiettivi che vogliamo raggiungere, con l’ausilio della certezza matematica.

 

3 – “Non ho bisogno di un computer, sono in grado di analizzare da solo come va la mia azienda”

 

La negazione del progresso è innaturale e pericolosa: non possiamo fermare il progresso,

non possiamo impedire l’avanzare della tecnologia che ha come fine ultimo il migliorare, semplificare e promuovere una vita migliore per ognuno di noi.

È questo il senso dell’innovazione.

Quando scriviamo della nostra Intelligenza Artificiale, andiamo a riassumere con un nome, degli algoritmi che stiamo applicando per determinare alcuni calcoli

che per per la mente umana sono troppo complessi.

Questo è l’Intelligenza Artificiale: semplificare la vita delle persone.

E per questo la collaborazione tra macchine e uomini avviene:

perché le persone hanno bisogno di semplificare le procedure di una vita che richiede sempre più attenzione perché sempre più complessa.

Per evolvere, come suggerisce il titolo, abbiamo bisogno sicuramente della tecnologia.

Ma anche del genio umano che, vi rassicuriamo, rimarrà sempre indispensabile.

 

 


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